venerdì 6 febbraio 2015

Partiti, i conti in tasca

In drastico calo i rimborsi destinata ai partiti, in attesa del 2017, quando cesseranno completamente

di Mauro Andreoni


La Corte dei Conti ha da poco resa pubblica la rendicontazione dei rimborsi pubblici ai partiti e delle loro spese per le elezioni politiche del 2013

In totale i partiti hanno incamerato circa 54 milioni di euro di rimborsi dallo Stato + 46,8 milioni di risorse con altre forme di finanziamento (contributi da persone fisiche e giuridiche, fondi propri, etc.). In totale poco più di 100 milioni, quindi meno di 2 euro a testa per ciascun italiano vivente.

 Al risultato ha contribuito in modo particolare il fatto che il Movimento 5 stelle ha rinunciato completamente al rimborso di 20 milioni al quale aveva diritto.

 Detto questo si nota che per le elezioni del 2008 il solo rimborso era stato di oltre 418 milioni  (contro gli attuali 54  sopra evidenziati), il che significa una riduzione di circa 7,7 volte.

Sul versante delle spese elettorali si passa da 110,1 milioni del 2008 a 45,4 del 2013.

 Per quanto riguarda il dato analitico dei rimborsi, queste sono le cifre principali: Ii Pd incasserà di più: 23,6 milioni; l’allora Pdl (oggi Fi) incasserà invece 18,84 milioni entro fine 2016; alla pari per rimborsi figurano Scelta civica e Lega Nord con 3,3 milioni; ecco poi Sel con 2 milioni Fratelli d’Italia con 843 mila euro e Udc con 729 mila.

La riforma del finanziamento pubblico dei partiti varata dal Governo Letta sta cominciando a dare i suoi primi frutti. In attesa del 2017, quanto i partiti perderanno tutti i rimborsi e dovranno imparare a vivere di soli finanziamenti privati e del 2 per mille delle dichiarazioni dei redditi dei cittadini che vorranno sostenerli.

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