giovedì 30 ottobre 2014

Maternità dell'Uboldo, serve un piano globale di riorganizzazione sociosanitaria

Chiusura della maternità, concordata con la Regione una sospensione della delibera. Intanto anche il Consiglio comunale si esprime con una mozione approvata all'unanimità


Un accordo su ridisegno e rilancio dei presidi sociosanitari dell’area Adda Martesana.  Questo l’esito dell’incontro, più volte sollecitato da sindaci e consiglieri regionali del Pd, tenutosi tra l’assessore regionale, Mantovani  i sindaci di Cernusco sul Naviglio, Eugenio Comincini, di Melzo, Antonio Bruschi, Vaprio D’Adda, Andrea Beretta,   il presidente dell’assemblea dei sindaci, Umberto Gravina, gli altri componenti del Consiglio  della rappresentanza, i rappresentanti dell’Asl Milano 2 e dell’Azienda ospedaliera di Melegnano,  la vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi e i consiglieri del Pd Carlo Borghetti e Fabio Pizzul.   Al centro dell’incontro la scelta della Giunta di accorpare il punto nascita di Cernusco sul Naviglio a quello di Melzo e di non finanziare ancora la realizzazione di un presidio ospedaliero territoriale (Pot)  a Vaprio D’Adda.

“L’incontro- affermano Valmaggi e Borghetti- ha  avuto un esito positivo. I sindaci hanno saputo andare oltre la semplice difesa del proprio campanile e evidenziare il problema  storico dell’area, quello di non aver dato a ogni presidio ospedaliero una propria vocazione specifica, il che  ha comportato ad ogni cambiamento organizzativo il rischio di depauperamento delle singole strutture. Il territorio, inoltre, ha vissuto molte vicissitudini nei continui cambi di direzione di Asl e aziende ospedaliere”.
“Sia i sindaci- continuano Valmaggi e  Borghetti- sia i direttori di Asl e ospedali, nel prossimo mese, dovranno  formulare una proposta comune, diretta a delineare il destino non solo delle strutture di Cernusco sul Naviglio, Melzo e Vaprio D’Adda ma anche di Gorgonzola, della riabilitazione di Cassano D’Adda e dei numerosi poliambulatori territoriali dell’ Adda Martesana , oltre che degli altri Comuni quali  Paullo, Pieve  Emanuele e San Donato Milanese”.
“Nell’incontro- concludono Valmaggi e Borghetti-  ci si è accordati nel considerare sospesa la Delibera di  Giunta di accorpamento dei due punti nascita. Qualunque sarà la scelta relativa al punto nascita dell’area Adda Martesana,  è necessario che il presidio che se ne farà carico sia sostenuto e potenziato in modo da poter  contare su un adeguato numero di addetti e garantire  i servizi, ad esempio l’anestesia epidurale. Se ci sarà un unico presidio pubblico dovrà essere messo nelle condizioni di praticare un  numero ben maggiore di 500 parti l’anno,  come  richiesto dai protocolli  di sicurezza ed è necessario dare un futuro chiaro e certo all’offerta sociosanitaria pubblica ”.


Nel frattempo anche il Consiglio Comunale di Cernusco sul Naviglio si è espresso, con una mozione approvata all'unanimità,  che chiede proprio "un chiaro e condiviso orizzonte nel quale siano evidenti le scelte strategiche e le evidenti ricadute operative rispetto al futuro dei presidi ospedalieri del territorio dell’Adda-Martesana" e la sospensione definitiva della delibera.

Ecco il testo completo


PREMESSO CHE:



  • la Giunta Regionale della Regione Lombardia con deliberazione n° X-2454 avente come oggetto “Riordino della rete punti nascita della Regione Lombardia finalizzato al miglioramento del livello di sicurezza – ASL di Milano 2: ospedale “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano”, nella seduta del 7 ottobre 2014 ha deliberato l’accorpamento del punto nascita dell’Ospedale Uboldo con quello dell’Ospedale Santa Maria delle Stelle di Melzo con la dismissione del punto nascita presso l’ospedale Uboldo e la conseguente concentrazione delle attività presso l’ospedale di Melzo a decorre dal 31 dicembre 2014.



  • razionalizzazione/riduzione progressiva dei punti nascita con numero di parti inferiore a 1000/anno, prevedendo l'abbinamento per pari complessità di attività delle U.U.O.O. ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali;
  • garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l'umanizzazione della nascita attraverso l'integrazione dei servizi tra territorio ed ospedale e la realizzazione di reti dedicate al tema materno-infantile sulla base della programmazione regionale;
  • analisi del contesto assistenziale a livello regionale e locale e studio della variabilità come indicatori di appropriatezza;
  • sviluppo di percorsi clinico-assistenziali aziendali, sulla base delle linee di indirizzo per la promozione dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo;



  • In coerenza con il succitato Accordo Regione Lombardia ha individuato i criteri essenziali per ridurre in modo significativo il rischio connesso all’evento travaglio /parto /nascita, definendo che le caratteristiche essenziali minimali per quanto concerne numerosità dei parti, livello organizzativo e strutturale per il mantenimento in sicurezza del punto nascita, per le strutture di ricovero e cura, riportati con la deliberazione n° X / 1185 sono:
  • numero parti superiore al numero di 500 per ciascun anno;
  • guardia ostetrica in struttura H 24 (medico + ostetrica);
  • guardia anestesiologica in struttura H 24;
  • guardia pediatrica in struttura H 24;
  • possibilità di effettuare esame radiologico in H 24;
  • possibilità di effettuare emotrasfusione in H 24;
  • possibilità di effettuare esame di laboratorio in H 24;
  • disponibilità di sala operatoria per effettuare un taglio cesareo H24 con possibilità in inizio del taglio cesareo in 30’;



  • In base ai criteri sopra indicati l’ASL Milano 2 ha inviato alla Regione in data 31 luglio u.s. la propria Relazione tecnica in materia di riordino dei punti nascita ospedalieri, dove emerge che:
  • le due strutture sono pressoché equivalenti dal punto di vista organizzativo e strutturale;
  • solo Cernusco è stato in grado di garantire nel triennio 2011-2013 più di 500 nascite all’anno;
  • il rapporto fra parti cesarei e parti complessivi presso l’ospedale di Cernusco è di circa 10 punti inferiore rispetto all’ospedale di Melzo (26,9% a 36,7%);
  • il tasso di fuga, ossia la percentuale delle mamme del distretto che partoriscono al di fuori delle strutture dello stesso, dell’ospedale di Cernusco è di circa il 79% contro il 64% dell’ospedale di Melzo.



  • Data la sostanziale equivalenza dei due presidi, fatto salvo del criterio fondamentale dei 500 parti all’anno, le ragioni che hanno condotto l’ASL a preferire il presidio melzese, sono:
  • la situazione strutturale attuale di Melzo è più favorevole in quanto l’area travaglio/parto/postpartum è stata recentemente ristrutturata e lo stesso Ospedale ha fruito di ulteriori investimenti che prevedono in tempi brevi nuovi poliambulatori e l’ammodernamento del blocco operatorio;
  • Migliore situazione legata alle previste ristrutturazioni delle condizioni di viabilità ed accessibilità (nuove bretelle stradali connesse alla c.d. Brebemi) e alla posizione più accessibile dello stesso ospedale, al contrario di Cernusco, inserito in piena area pedonale al centro storico;
  • Localizzazione del Presidio di Melzo in area centrale dell’ASL con maggiore distanza rispetto a Cernusco, da altri Ospedali con Punti Nascita, che sono potenziali concorrenti;
  • Un ridotto indice di “fuga” verso altre strutture ospedaliere con maggiori quote di donne residenti nell’ASL Milano 2 che utilizzano il Presidio di Melzo rispetto all’Ospedale di Cernusco;



CONSIDERATO CHE:
  • Il processo di riorganizzazione avviato da Regione Lombardia si inserisce in un contesto ampio che sta favorendo la riorganizzazione delle reti regionali al fine di adeguare l’offerta sociosanitaria pubblica ed accreditata alle non banali sfide del prossimo futuro.



  • L’orizzonte della nostra Cernusco è più ampio e travalica i propri confini in una logica di sviluppo della Città Metropolitana, perché i nostri interessi sono quelli di garantire ai nostri cittadini un’offerta sanitaria di qualità in grado di soddisfare al meglio le esigenze di salute dei cernuschesi e dell’Adda-Martesana.



  • E’ fondamentale dare una risposta chiara e precisa alle esigenze di salute dei cittadini dell’Adda-Martesana attraverso una ristrutturazione strategica e organica dell’offerta sanitaria sul nostro territorio.



  • Le ragioni che hanno portato alla decisione di sopprimere il punto nascite dell’Ospedale Uboldo sono certamente valide, ma nessuna è riconducibile al parametro riferito al numero di parti che sono il principale indicatore sia nelle Linee guida nazionali sia nella deliberazione X/1185 di Regione Lombardia.



  • Le decisione di sopprimere il punto nascite presso l’Ospedale Uboldo di Cernusco non si inserisce in un contesto strategico ma è riconducibile piuttosto a logiche politiche che pongono in secondo piano le scelte di programmazione sanitaria, e non riconoscono e valorizzano le competenze degli operatori che offrono un servizio da tutti riconosciuto di qualità
  • L'Azienda Ospedaliera di Melegnano risulta attualmente commissariata in seguito alla decisione di Regione Lombardia di sospendere in via cautelare Direttore generale e Direttore amministrativo coinvolti in inchieste giudiziarie.



  • L’imponente manifestazione pubblica svoltasi a Cernusco - organizzata da operatrici e operatori del Punto Nascita di Cernusco e da mamme che hanno partorito o devono partorire – ha espresso chiaramente la contrarietà della comunità cernuschese e di città vicine alla chiusura del Punto Nascite dell’Ospedale Uboldo.



  • L’analisi dei dati sulle nascite avvenute nell’ultimo triennio nei due presidi ospedalieri di Cernusco e Melzo evidenzia il rischio di possibile una successiva chiusura del Punto Nascita di Melzo con un inevitabile depauperamento dell’offerta sanitaria sul territorio della Martesana.
  • In data odierna si è avuta notizia della disponibilità da parte di Regione Lombardia ad una parziale sospensione dell’applicazione della delibera n° X-2454 finalizzata alla definizione di una più accurata e condivisa pianificazione da concretizzarsi entro un mese con una proposta formulata di concerto tra Azienda Ospedaliera di Melegnano, Azienda Sanitaria Locale Milano 2, Amministrazioni Locali e cittadini.



IL CONSIGLIO COMUNALE DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO
  • Esprime solidarietà alle operatrici e operatori del Punto Nascite di Cernusco che da lungo tempo svolgono con passione il loro operato riconosciuto ed apprezzato da molte utenti e cittadini del territorio
CHIEDE



  • La prosecuzione L’avvio tempestivo del percorso di concertazione tra Regione Lombardia, Azienda Ospedaliera di Melegnano, Azienda Sanitaria Locale Milano 2 e Amministrazioni Locali finalizzato alla definizione, nei tempi previsti e condivisi nell’incontro con l’Assessore alla Sanità, di un chiaro e condiviso orizzonte nel quale siano evidenti le scelte strategiche e le evidenti ricadute operative rispetto al futuro dei presidi ospedalieri del territorio dell’Adda-Martesana.



  • Nelle more della conclusione del percorso di cui sopra, la sospensione definitiva dell’applicazione della deliberazione della Giunta Regionale della Regione Lombardia n° X-2454 avente come oggetto “Riordino della rete punti nascita della Regione Lombardia finalizzato al miglioramento del livello di sicurezza – ASL di Milano 2: ospedale “Uboldo” di Cernusco sul Naviglio dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano”



IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
A rappresentare quanto sopra espresso nelle opportune sedi istituzionali ed a fornire il necessario riscontro al Consiglio stesso ed alla cittadinanza cernuschese.



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