lunedì 4 novembre 2013

Scuola, per tutti: ecco come il Pd la immagina nel futuro

In un documento le idee del PD sulla scuola di Cernusco, dal nido alle superiori

Iscrizioni centralizzate per nidi pubbici e privati con nuove fasce Isee, impegno per garantire servizi integrativi per la materna in caso di inadempienza da parte dello Stato, nuove convenzioni oltre a quella del Sorre per garantire un’ampia offerta scolastica, graduatoria definita con criteri equi per tutte le sedi, rafforzamento del trasporto scolastico. Sono alcuni dei punti contenuti in un documento elaborato dal Partito Democratico cernuschese per immaginare la scuola di Cernusco del futuro, con nuovi criteri e uno sguardo complessivo che persegua l’obiettivo di un'equa distribuzione delle risorse, criteri di accesso chiari e un forte ruolo di controllo da parte del Comune


Giovedì 7 novembre il Consiglio Comunale discuterà del prossimo Piano di diritto allo studio. La scuola sarà al centro del dibattito, ancora una volta. Il Pd di Cernusco, con un percorso di elaborazione interna, ha prodotto un documento con un'idea sulla scuola nella nostra città complessiva.

Il Partito Democratico crede nella centralità della formazione. E continua nel suo impegno per fare buona politica. Adesso attende stimoli e ulteriori idee dalle altre forze politiche, per arrivare a un accordo in tempi rapidi che trasformi il documento in azioni concrete da parte del Comune che il Pd, insieme alle altre forze politiche, ha l'onore di guidare.

Ecco il documento in versione integrale:



Il Partito Democratico di Cernusco e la scuola


Questo documento rappresenta la posizione del PD di Cernusco sul Naviglio sui servizi scolastici dedicati ai bambini e ragazzi da 0 a 18 anni in cui il Comune può intervenire. Viene presentato per raccogliere spunti di ulteriori idee e perché possa contribuire alla definizione di una posizione comune anche rispetto ai tempi di implementazione.

Le premesse politiche e di principio sono:
1. L’affermazione della centralità della formazione per il pieno sviluppo della persona e quindi dell'obiettivo di offrire servizi che supportino tale sviluppo per tutti i cittadini.
2. L'esigenza di contenere il costo economico di tutti i servizi erogati dal Comune a causa di tagli che si sono avvicendati nel passato, che si prospettano nell’immediato futuro e che potrebbero evolvere in modo non prevedibile a oggi. Qualsiasi tipo di soluzione proposta deve avere la flessibilità di adattarsi senza cambiamenti rilevanti a meno di quelli delle poste di bilancio.
3. L'indisponibilità da parte del PD di scaricare questi tagli in ulteriori aggravi indiscriminati di tasse che aggraverebbero una situazione di pressione fiscale già non facilmente sostenibile sulle spalle di tutti i cittadini
4. Una focalizzazione sui risultati quantitativi e qualitativi e non sulle poste di bilancio allocate alle varie voci o sulla tipologia di produttore del servizio (pubblico o privato).
5. L’esigenza di creare una configurazione equa di allocazione delle risorse e regole di accesso tra i cittadini, e un meccanismo di accreditamento e controllo dei parametri qualitativi che vede il Comune impegnato a garantire che gli erogatori privati e pubblici abbiano lo stesso livello.
6. La costruzione della nuova scuola (materna ed elementare) nel comparto nord della città.

Dividiamo questo documento per fasce d’età scolastica indicando le azioni che riteniamo debbano essere perseguite per ciascuna di esse.

0-3

  • Il Comune deve dichiarare e praticare il "diritto all'asilo nido" inteso come accesso all'interno del sistema gestito dal comune di tutti coloro che ne facciano richiesta. Questo non significa la gratuità del servizio ma la creazione di un sistema di contribuzione al pagamento dei costi secondo scaglioni relativi alla dichiarazione ISEE da definire.
  • Il Comune deve dotarsi di accordi con strutture accreditate presenti sul territorio che permettano di coprire tale bisogno. Il costo sostenuto dal Comune, tenuto conto delle quote pagate dai genitori, non deve superare la quota che si vorrà allocare anno dopo anno a questo scopo. Sarà quindi la definizione degli scaglioni che permetterà di mantenere il bilancio in ordine. Questo significa anche un riassorbimento di posti comunali troppo costosi a oggi (senza evidenti differenze qualitative rispetto ad erogatori privati presenti sul territorio) fino a una allocazione degli immobili comunali dedicati ad un operatore privato che abbia la capacità, compreso l'affitto dello spazio, di erogare il servizio entro i costi oggi tipici per un nido, che sono mediamente inferiori a quelli comunali. Quello che ci aspettiamo con questa riforma è l'universalità della copertura e una più equa allocazione delle risorse comunali tra famiglie..
  • Questa configurazione richiederà ovviamente una iscrizione centralizzata, criteri omogenei di graduatoria e allocazione dei bambini tra le varie strutture. Il costo per le famiglie nei diversi scaglioni sarà dipendente dalle disponibilità contingenti di bilancio.


3-6

Ancor più che nel caso 0-3 l'accesso alla materna deve essere universale per tutti i bambini che lo richiedano.

  • Il Comune non può assumere un onere di bilancio impreventivabile ed indefinito per garantire la copertura completa per tutti i bambini. Tuttavia esso assume l’impegno di lottare con unghie e denti con il provveditorato per ottenere la copertura completa. In difetto dell’assunzione degli obblighi statali il Comune finanzierà il Servizio Integrativo allocandovi quante più risorse possibili nell’ambito delle disponibilità e del complesso delle esigenze di servizi al cittadino. A regime sarà necessario uscire da una logica anno per anno per affidare il servizio su base almeno triennale ad un soggetto dotato dei requisiti qualitativi e, quindi, accreditabile dal Comune.
  • Occorre lavorare perché si instauri un meccanismo di centralizzazione delle iscrizioni e allocazione tra le strutture in base a graduatoria definita con criteri equi e uguali per tutte le sedi.
  • Il Comune si deve impegnare per consentire l’accreditamento di altre strutture, oltre al Sorre, che ne facciano richiesta e che potranno poi essere scelte dai genitori, avendo come unico vincolo un numero di posti complessivamente erogati da privati che non ecceda il bilancio allocato e che quindi copra solo l'eccedenza rispetto ai posti statali. L’allocazione delle risorse viene quindi decisa dai genitori, attraverso le loro scelte, e non è predefinita scuola per scuola.

6-18

  • Il trasporto scolastico. Proponiamo un rafforzamento dei servizi di trasporto pubblico sia standard che speciali (trasporto di persone diversamente abili) in modo da portare gradualmente le famiglie a non usare l'automobile e intasare l'entrata e l'uscita dalle scuole incentivando, dove possibile, la mobilità dolce (piedibus e bicicletta). Questo rafforzamento potrebbe essere finanziato da una riorganizzazione di gran parte del trasporto pubblico locale che tenga in considerazione anche l'afflusso di bambini dalle scuole al centro sportivo di Buonarroti alla fine della scuola.
  • La promozione di un sistema di customer-care fatta da genitori e ragazzi con risultati trasparentemente pubblicati anno dopo anno in modo da mettere in moto un processo di miglioramento continuo basato sui feedback relativi a istituti, progetti, gestione amministrativa
  • Albo dei progetti: le proposte di collaborazione che vengono dal territorio devono essere raccolte dal Comune con un bando aperto e trasparente e quindi selezionati da dirigenti e consigli di circolo.
  • Perseguire l’attivazione del progetto pilota “un tablet/e-reader per ogni studente” nelle scuole medie.
  • Verificare la possibilità di attivazione del doposcuola nelle elementari con contributo delle famiglie, organizzato come sostegno allo studio, formazione culturale (visione film, ascolto e attività sportive coordinate con le Associazioni sportive, garantendo percorsi di qualità.
  • Perseguire l’obiettivo della costruzione del nuovo plesso scolastico nell’area della città ad esso destinata.

Queste riforme doterebbero Cernusco di un sistema solido e coerente con i principi sopra delineati.

Sono riforme che possono essere fatte a parità di bilancio complessivo e quindi non prevedono un aggravio per le casse comunali, sempre che tutti gli interlocutori le condividano, come ci auguriamo.

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