martedì 8 ottobre 2013

Il megafono/ Quel che non ci piace


Si sa che Facebook è il regno delle parole in libertà. Ma leggere questo scambio di battute (segnalato da Roberto Codazzi sul suo profilo) ci ha fatto letteralmente rabbrividire. Per il contenuto derisorio, xenofobo e irrispettoso di fronte a una tragedia di quelle dimensioni (300 vittime). Per il fatto che si usa un'argomentazione rivelatasi palesemente false per trarre conclusioni razziste: si dice infatti che sul barcone sono avvenuti degli stupri, notizia totalmente falsa, per arguire che gli stranieri che entrano in Italia, magari in fuga da guerre, carestie, persecuzioni, sono degli stupratori. Quel che ci indigna profondamente, come partito, come persone che ogni giorno fanno politica in questa città, è che quello scambio avvenga tra due persone che non sono comuni privati cittadini, ma due uomini che sono stati o che sono tuttora nelle istituzioni e nella vita politica attiva, un ex sindaco e un esponente politico di rilievo della Lega Nord, ex consigliere comunale. Si può discutere della legge sull'immigrazione, ci possiamo dividere, pensarla diversamente, fare accuse anche pesanti alla Legge Bossi Fini o difenderla. Tutto nel campo della dialettica politica assolutamente accettabile. Quel che è inaccettabile e che va stigmatizzato è che di fronte a una tragedia del genere si usino toni derisori e offensivi. Chi fa politica o è stato nelle istituzioni ha una responsabilità maggiore di altri nel misurare le parole e nel non perdere mai di vista, nella polemica politica, il rispetto umano, la pietas, la misura di fronte a una tragedia così immane.

1 commento:

Anonimo ha detto...

TERRIBILI QUESTI DUE ENERGUMENI DEFICIENTI NEL SENSO DI defiscere,essereprivi DELLA PARTE UMANA CHE DOVREBBE RICONOSCERLI, INFATTI,COME UOMINI INTERI COMPLETI DI UN CORPO E DI UN'ANIMA !
SONO SOLO CORPI !
antonio francesco sarmi