giovedì 19 settembre 2013

Comincini: una grande squadra al servizio della città

«La squadra amministrativa e quella consigliare è dotata di molte persone capaci che hanno a cuore la città e che stanno crescendo giorno dopo giorno. E questo è positivo perché nel 2017 il centrosinistra dovrà cercare inevitabilmente il mio sostituto e allora ci sarà l’imbarazzo della scelta».  L'intervista del sindaco Eugenio Comincini a Cernusco Infolio uscita  il 16 settembre

Estate definitivamente messa alle spalle, vacanze comprese. È tempo di tornare a lavorare in vista di una stagione che per i piani alti di Villa Greppi si preannuncia impegnativa. Di questo, e tanto altro, ne abbiamo parlato con il primo cittadino Eugenio Comincini.
Che estate è stata quella cernuschese?

«Un’estate di lavori intensi sulle strade e non solo. L’intervento maggiore è stato la riqualificazione di via Videmari, riaperta con due mesi d’anticipo. Inoltre proseguono i cantieri su strade minori con la sostituzione delle tubature del gas necessaria per la sicurezza. Inoltre abbiamo  fatto manutenzione nelle scuole. E già che interveniamo, in maniera progressiva stiamo anche mettendole tutte in sicurezza sotto il profilo antisismico. Infine abbiamo installato i nuovi giochi in via Buonarroti».

E che autunno sarà invece?

«Proseguiremo con i lavori stradali anche se di minore impatto. Abbiamo poi in programma la costruzione della casa dell’acqua che sarà pronta entro fine anno. E scadranno i termini della gara per la sistemazione del muro antico di via IV Novembre, la chiesetta e il ponticello medioevale. Infine verrà completata la manutenzione straordinaria del ponte sulla Padana. Insomma l’obiettivo è mantenere gli alti standard qualitativi che abbiamo e dove è possibile migliorarli, sempre tenendo conto dei noti problemi di bilancio».

Esuberi materna. Si parte senza maestra?

«Nonostante le 41 assunzioni in Lombardia, l’insegnante non arriverà. Spettava a chi aveva molti più esuberi dei nostri, alla fine solo una decina rispetto alla lista d’attesa iniziale che ne indicava il triplo. Ad ogni modo su questa questione avevamo ragione noi: li abbiamo assorbiti tutti. Forse alcuni esponenti politici dovrebbero ripensare a tutta la protesta che hanno messo in piedi...».

La nuova aula alla materna di via Buonarroti, però, non è ancora pronta.

«Vero. Sulle forniture delle pareti ci sono stati dei problemi. Ma tra breve sarà a disposizione e allora avremo una classe in più costruita con criteri di ecosostenibilità che potrebbe servire già l’anno prossimo».

Finalmente siete riusciti a vendere la licenza della farmacia di via Verdi. Una bella boccata d’ossigeno per le casse comunali?

«Direi di sì. Era importante per avere dei flussi finanziari in entrata che consentiranno di pagare alcune opere che stiamo realizzando. Così chiuderemo l’anno rispettando il patto di stabilità. Ma ora la mia preoccupazione è un’altra ed è legata alla tenuta del bilancio».

In quest’ottica, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa da parte del governo Letta immagino vi metta in ulteriore difficoltà...

«Direi che il provvedimento sull’abolizione dell’Imu è scellerato. Cercherò di spiegarmi meglio per non essere frainteso dai cittadini. È stato detto che copriranno il gettito Imu 2013 spettante a noi, ma non c’è ancora niente di scritto. Adesso sembra che il governo sia intenzionato a garantirci per il 2013 i valori registrati nel 2012. E sarebbe assurdo perché i comuni come il nostro che l’anno scorso non avevano aumentato l’Imu mentre quest’anno l’hanno dovuto fare per forza, si troveranno con una copertura ridotta. Così il rischio è alto e non è escluso neppure lo scioglimento del consiglio comunale».

Come uscirne?

«Ho già parlato con molti esponenti dell’Anci (l’Associazione nazionale comuni italiani, ndr) e spiegato che stando così le cose questa è una partita che non possiamo giocare e soprattutto vincere. O lo Stato ci dà i soldi per coprire quanto abbiamo previsto di incassare oppure, per coprire il buco di bilancio che ci obbligheranno ad avere, ci si troverà costretti a dover alzare l’Imu sulla seconda casa. E sarebbe folle».

Cambiando argomento, a inizio estate l’assessore allo Sport Ermanno Zacchetti ha dovuto usare le maniere forti per fare rispettare i debiti contratti dall’Ac Cernusco verso l’amministrazione comunale. Risultato: società sfrattata e nascita di una nuova. Una sua riflessione come sindaco...

«Totalmente in sintonia con l’operato di Zacchetti, peraltro un decisione presa dopo averne discusso a lungo anche in giunta. I debiti dell’Ac Cernusco nei nostri confronti si reiteravano da tempo. Le regole vanno rispettate anche perché altrimenti le altre società che lo facevano cosa avrebbero pensato? Si sarebbero sicuramente sentite prese in giro. Invece il rapporto dell’amministrazione comunale con lo sport è sereno ed è rimasto tale grazie anche a questa presa di posizione. Posso inoltre aggiungere che sono contento del fatto che il calcio a Cernusco possa continuare a vivere grazie alla nascita di una nuova società. I tanti ragazzi che vogliono giocare potranno proseguire questa loro passione».

Proprio questa sera è in programma una partita di calcio tra vecchie glorie cernuschesi e una rappresentativa del Comune. Lei giocherà? E in quale ruolo?

«No grazie. Sono una schiappa. Peraltro ho declinato l’invito perché avevo già preso un altro impegno in precedenza. Però se riuscirò farò un salto al campo per portare il mio saluto a tutti i partecipanti».

Dopo le recenti dichiarazioni di Fedele Melzi, presidente della Nuova Filanda e grande elettore del Pd, partito che ha invitato a ragionare in futuro su una corsa solitaria senza alleati, come sono i rapporti all’interno della maggioranza. Qualcuno si è risentito in maniera decisa e ha fatto le sue rimostranze?

«Nella coalizione ne abbiamo ovviamente parlato e qualcuno, aggiungo giustamente, se ne è risentito. Le dichiarazioni di Melzi erano fuori luogo, peraltro fatte da una persona che da anni non partecipa alla vita del partito. Non le condivido per nulla. E aggiungo anche che è poco elegante che un aggiudicatario di un servizio pubblico faccia certe dichiarazioni. Comunque posso assicurare che questa maggioranza non traballa certamente per le esternazioni di Fedele Melzi».

Nel suo primo mandato, a un certo punto, fece qualche aggiustamento alla giunta. Prevede qualcosa di simile in un futuro a medio termine?

«Direi proprio di no. Nell’occasione cui fa riferimento c’era la necessità di sistemare alcune deleghe, questa volta invece non c’è alcuna ragione per farlo. Sono molto soddisfatto di tutti i miei assessori. Le uniche difficoltà che incontriamo è che in cinque, rispetto a quando eravamo in sette, si fa più fatica a ricoprire tutti i carichi di lavoro che le deleghe prevedono. Per il resto, nulla di nuovo all’orizzonte».

Ultimamente in politica va molto di modo la parola endorsement che in italiano è traducibile con adesione o appoggio. A livello locale, Comincini a chi si sente di dare il proprio?

«La squadra amministrativa e quella consigliare è dotata di molte persone capaci che hanno a cuore la città e che stanno crescendo giorno dopo giorno. E questo è positivo perché nel 2017 il centrosinistra dovrà cercare inevitabilmente il mio sostituto e allora ci sarà l’imbarazzo della scelta. Proprio per questo motivo il mio endorsement non va a nessuno in particolare».

Sempre più spesso i cittadini si rivolgono a lei tramite Facebook. Quello che per altri è un hobby, un passatempo, per lei rischia di diventare un lavoro?

«Ma a me sta bene così. Uso molto Facebook, ma anche Twitter. I social network sono una straordinaria opportunità per comunicare. In questo modo puoi raccontare a una platea molto più ampia le cose che fai, ma raccogliere anche le criticità che ti suggerisce la gente. E questo lo reputo un bene per la democrazia. Mi porta via tempo? Vero fino a un certo punto perché incontrare la gente, cosa che comunque continuo a fare, ne porterebbe via altrettanto. Il vantaggio è che con i social network c’è rapidità e sinteticità nelle domande e nelle risposte. Credo che il futuro della comunicazione anche per noi politici sarà questo».

Spostiamoci un attimo a parlare della politica a livello nazionale. Ora sembra che ci sia la gara per salire sul carro di Matteo Renzi. Tutto questo, per un renziano della prima ora come lei, la fa sorridere?

«Certo che mi viene da sorridere perché Renzi in tutti questi mesi non è cambiato. Tutti questi ravvedimenti dimostrano come lui avesse ragione già lo scorso anno. Sia chiaro, è legittimo cambiare opinione, ma sono anche sicuro che Matteo, ora che raccoglie consensi anche inaspettati, sarà capace di non farsi stritolare da questi nuovi abbracci che potrebbero vincolarlo».

Cosa replica a chi dice che questo suo seguire Renzi rischia di distrarla dal suo ruolo di sindaco e dai problemi di Cernusco?

«Rispondo categoricamente che non è assolutamente così. Sono sempre stato uno con una dimensione politica che spazia anche a livello nazionale. Ma a questo dedico il giusto tempo. È chiaro che essere andato a braccetto con Renzi fin dall’inizio adesso fa in modo che per qualche media io sia maggiormente considerato, ma il fatto che magari finisca una volta in più sui giornali non significa che dedichi meno spazio all’amministrazione della mia città».

Nel caso cadesse il governo Letta, resta sempre convinto di rimanere sindaco di Cernusco e non seguire eventuali sirene romane? In fondo anche il suo segretario cittadino Della Cagnoletta ha ammesso che sarebbe legittima una sua aspirazione.

«Sono convinto che il governo Letta, o un Letta bis, andrà avanti fino al 2015. Lo dico in virtù degli impegni che si è assunto e per la presidenza italiana all’Unione Europea nel secondo semestre del 2014. Sono vincoli importanti».

Va bene, questa è la sua previsione. Ma se non si avverasse che farebbe?

«Ad oggi non ho cambiato idea rispetto a quando lo scorso autunno dissi che volevo rispettare tutto il mio secondo mandato di sindaco di Cernusco. E comunque per certe candidature di prestigio non ci si propone, ma si viene scelti. Qualora accadesse ci penserò con molta serenità. Per il momento so che il mio mandato scade nel 2017 e sono concentrato per lavorare per il bene di Cernusco fino a quella data».
Roberto Pegorini

Nessun commento: