lunedì 10 giugno 2013

Pd, perché oggi, più che mai, è il momento di iscriversi

Per superare il momento di sfiducia e difficoltà è necessario tornare al manifesto fondativo del Partito, recuperarne la spinta ideale per costruire una nuova Italia

Ecco il documento del Pd di Cernusco sul Naviglio discusso nella nostra assemblea di venerdì 7 giugno.




Anche quest’anno è arrivato il momento in cui ci viene chiesto di rinnovare/fare la tessera.
Gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno profondamente scoraggiato molti di noi.
Dopo aver speso tante ore del nostro tempo libero per promuovere e far conoscere il PD, abbiamo assistito prima ad una sostanziale sconfitta elettorale, poi ad una sconcertante gestione delle fasi politiche successive.
La domanda sorge spontanea: PERCHE’ MAI DOVREMMO PRENDERE LA TESSERA DEL PD?
Il PD attuale è molto lontano da quello che molti avevano entusiasticamente immaginato nel 2008.
E’ allora necessario tornare indietro per capire cosa è rimasto del progetto originario, cosa non ha funzionato e come è necessario muoversi per rimettere sulla giusta carreggiata il partito.

Per farlo non servono grandi sforzi. Basta rileggersi il “Manifesto dei valori del Partito Democratico” datato 16 febbraio 2008, ripartendo dall'idea di un Partito in cui "confluiscono grandi tradizioni", ma che non nasce per "mettere insieme i resti di storie passate, bensì per elaborare una visione condivisa del mondo, costruendo su questa base il progetto di una nuova Italia"

Il “Manifesto” ci chiedeva di immaginare un nuovo stato sociale, un nuovo modello di sviluppo, un federalismo in grado di affrontare i ritardi del Sud e le sofferenze del Nord, una società basata sulla responsabilità e sul merito, di liberare le risorse dei giovani, di assegnare prioritariamente le risorse pubbliche alla formazione ed alla ricerca, di avviare la trasformazione delle pubbliche amministrazioni verso  modelli di efficienza ed efficacia, di disegnare un nuovo quadro istituzionale che rendesse la Politica veramente in grado di decidere, di lavorare per avere una economia più competitiva in grado di assicurare lavoro e ridistribuzione della ricchezza ma anche tutela dell'ambiente, di abbattere i privilegi (anche della classe politica) e le rendite, di essere davvero laico...

Cosa è rimasto di tutto ciò nel PD attuale?
Nonostante le energie che tanti di noi hanno speso, la mancanza di coraggio e la volontà di conservazione dei gruppi dirigenti hanno messo in secondo piano quegli obiettivi. La mancata realizzazione del nostro progetto non è indolore per l’Italia e nemmeno per il PD. La sua realizzazione, invece, porterà forse a perdere alcune fasce di consenso tradizionale, ma ad acquisirne altre. Mettiamo in conto il rischio che tutto ciò comporta, ma d’altro canto fino ad oggi abbiamo  rischiato poco e i risultati sono stati deludenti. 

Per rispondere alla domanda iniziale facciamoci ancora aiutare dal “Manifesto”: “Guidato dall’idea di una convivenza unitaria e plurale il Partito Democratico invita tutti i cittadini a  condividere il suo progetto etico e politico". Quel progetto, tuttora valido, è chiaramente ed inequivocabilmente tracciato dal “Manifesto dei valori”.

A quel progetto dobbiamo tornare sapendo che abbiamo ancora un’ultima chance di successo. Iscrivendoci al PD nel 2013, possiamo contribuire a indirizzare il PD nella direzione prefigurata nel 2008, anche attraverso il congresso da tenersi senza proroghe entro ottobre di quest’anno.

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