martedì 21 febbraio 2012

Comune, approvato il bilancio. L'intervento del sindaco

Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio 2012, con il voto favorevole della maggioranza (Partito Democratico, Vivere Cernusco e Rifondazione Comunista) l’astensione del consigliere Angrisano – della lista civica Cassamagnaghi Sindaco – e il voto contrario dell’opposizione presente (Monti, Oriani, Friferio – del PDL –, Rocchi, Cogliati – della Lega –, Cassamagnaghi – della lista civica Il Naviglio). Riportiamo l'intervento del sindaco Eugenio Comincini in apertura del dibattito.



La redazione del bilancio di previsione 2012 è certamente stata la più difficile e dolorosa di questo mandato amministrativo.

Come è ben noto, infatti, in questi 5 anni i Comuni – e gli Enti Locali in generale – sono stati chiamati a contribuire al risanamento della finanza pubblica in modo particolarmente pesante, con provvedimenti economico-finanziari che hanno chiesto loro un contributo sproporzionato e di molto superiore all’importo che rappresentano all’interno della P.A. Ciò non di meno abbiamo sempre ottemperato alle richieste dello Stato contribuendo – almeno così ci è parso di fare – al risanamento dei conti pubblici italiani.

L’apice di questo sforzo lo si raggiunge in questo anno finanziario, nel quale si sommano gli effetti delle ultime manovre effettuate dai Governi Berlusconi e Monti: ai pesanti tagli ai trasferimenti e al peggioramento del patto di stabilità, si sono aggiunte scelte che anziché andare nella direzione di dare piena attuazione al federalismo fiscale – così come era stato disegnato, pur con tanti limiti e criticità peraltro messi bene in evidenza dal Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino nel corso di un’audizione alla Camera dei Deputati lo scorso 11 ottobre 2010 – hanno ulteriormente virato verso una centralizzazione della fiscalità a discapito dei territori e dei cittadini; questi ultimi vedono inasprirsi la pressione fiscale senza che i Comuni abbiano congruo beneficio per potenziare e migliorare i servizi.

Il bilancio di parte corrente del Comune di Cernusco sul Naviglio si assesta quest’anno a 21.889.271,00 euro. Nel 2011 il suo valore complessivo (stanziamento assestato) era di 24.883.710,00 euro. Nel 2007, a consuntivo, il suo livello ammontava a 22.114.267,15 euro. (I dati di raffronto sono tutti equiparabili perché al netto dei valori relativi a TIA e Piano di Zona che in questi anni sono stati contabilizzati differentemente).

Il bilancio 2012, quindi, si presenta con 3.000.000 euro in meno rispetto al 2011. Si tratta principalmente di tagli ai trasferimenti imposti dalle manovre degli ultimi due Governi, ma anche di previsioni di minori entrate, come sul fronte dell’addizionale IRPEF (per effetto della detassazione della “seconda casa” ora soggetta all’IMU) e come sul fronte degli introiti derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada, che sono in diminuzione.

Per la prima volta nella storia del nostro Comune, come di quasi tutte le municipalità italiane, il valore delle risorse di parte corrente è in diminuzione, costringendo così gli amministratori a scelte difficili poiché – è chiaro – non possono più essere garantiti tutti i servizi se le risorse diminuiscono fortemente. È diventato uno sforzo enorme riuscire a mantenere uno standard di servizi di qualità, ampio, che continui a rispondere alle numerose e differenti necessità dei cittadini. Si noti che le risorse disponibili per il 2012 sono in diminuzione non solo rispetto al 2011, ma anche in raffronto al bilancio del 2007, anno in cui questa Amministrazione si è insediata. E in 5 anni – considerando l’inflazione, l’aumento dell’iva, la crescita dei costi per le prestazioni, l’aumento del costo del personale – il valore delle risorse ha subito un forte impoverimento, per cui è davvero anomalo quanto siamo chiamati a gestire, per di più con una città che in questi 5 anni è cresciuta da un punto di vista demografico e quindi ha aumentato le proprie esigenze.

È evidente che – come ha scritto Mario Calabresi su La Stampa il 24 dicembre – “quando ci si trova di fronte ad un muro o si pensa di aver toccato il fondo è quello il momento di mettere da parte la paura e scegliere una strada per provare a uscire. Sapendo con chiarezza che stare fermi e mettersi in difesa non significherà conservare la posizione ma scivolare irrimediabilmente ancora più in basso”.

È per questa ragione, che – nonostante le molte difficoltà – siamo tra i primi Comuni in Italia a portare in approvazione un bilancio che per tutte le municipalità sarà difficile, ma che resta l’unico strumento che consente di agire (seppur con forti limitazioni) a favore dei cittadini. Senza l’approvazione del bilancio il Comune non può esplicare pienamente le proprie funzioni e senza l’approvazione del bilancio non possono essere ripartite le risorse disponibili. Da qui la scelta di agire comunque, di procedere per poter avviare i progetti di questo anno, sapendo che aggiustamenti e variazioni saranno possibili nel corso del 2012.



Nella costruzione del bilancio 2012 gli oneri di urbanizzazione non sono stati utilizzati per finanziare la spesa corrente; per il secondo anno consecutivo – benché la legge ancora lo consenta – tale risorsa è stata unicamente impiegata per gli investimenti e per accrescere il patrimonio comunale, come le regole di prudenza e competenza suggeriscono nell’elaborazione dei bilanci. Il completo utilizzo degli oneri di urbanizzazione solo per gli investimenti contribuisce per altro positivamente al patto di stabilità, consentendo di effettuare maggiori pagamenti

Per inciso vale la pena qui sottolineare come in questo quinquennio abbiamo avuto a disposizione circa il 30% in meno di oneri di urbanizzazione rispetto al mandato amministrativo precedente, ma siamo lo stesso riusciti a realizzare opere ed investimenti che hanno arricchito la città in termini di strutture per servizi, di miglioramento della viabilità automobilistica e ciclabile.

Infatti nel periodo 2008/2011 il valore del patrimonio comunale (immobilizzazioni) si è accresciuto di circa il 27%.

E questo incremento lo si è riusciti a realizzare – segno di una sapiente ed efficiente gestione delle risorse disponibili – anche con una diminuzione dell’indebitamento netto del Comune che tra il 1° gennaio 2008 ed il 31 dicembre 2011 ha diminuito il debito complessivo del Comune di circa 3.500.000 euro (nel precedente quinquennio amministrativo l’indebitamento dell’Ente era cresciuto di 700.000 euro). Questa Amministrazione ha quindi contribuito a diminuire il debito pubblico potenzialmente posto in capo ad ogni cittadino, neonati compresi.

Le sanzioni del codice della strada – come più volte auspicato in questo Consiglio comunale – vanno riducendosi, diminuendo quindi le risorse utilizzabili a spesa corrente. Se meno cittadini incappano nelle sanzioni della ZTL e più in generale nel Codice della Strada, l’effetto è che ci sono meno risorse da gestire derivanti da questa voce di introito.

In questi anni – mi sia consentita l’espressione – abbiamo depurato il bilancio da fattori dopanti che non consentivano adeguata programmazione. Abbiamo compiuto sacrifici, certo, ma consegniamo a fine mandato un bilancio che consente a chiunque dovesse succedere a questa Amministrazione di operare scelte con serenità, nella certezza delle risorse a disposizione, sapendo che i conti sono in ordine e che non vi sono sorprese nel bilancio del Comune.

Dopo le scelte operate dal Governo Monti con l’anticipazione al 2012 dell’entrata in vigore dell’IMU (modificata però sostanzialmente rispetto alle prendenti previsioni), nell’opinione pubblica è diffusa la convinzione che le casse comunali saranno “salvate” dai pensanti tagli da questa nuova imposta sugli immobili. La maggior parte dei cittadini infatti ritiene che la reintroduzione della tassazione sulla casa vada a vantaggio delle finanze comunali; ma non è così. È vero che l’IMU “prima casa” è previsto che resti interamente nelle casse comunali, mentre l’IMU “seconda casa, negozi, capannoni, aree edificabili” è da dividersi al 50% tra il Comune e lo Stato; ma è anche vero che il Governo Monti ha stabilito che l’eventuale surplus di risorse derivante dalla differenza tra il nuovo gettito IMU e il vecchio gettito ICI 2011 sarà compensato con un taglio dei trasferimenti statali di pari importo. Il che significa che dall’operazione IMU i Comuni, nella migliore delle ipotesi, non ci guadagnano neppure un euro. Per stare alla nostra città, nel 2011 i cernuschesi hanno pagato circa 6,2 milioni di euro di ICI (seconde case, negozi, capannoni, aree edificabili); nel 2008, quando si pagava anche l’ICI sulla prima casa, i cernuschesi hanno sborsato 8,5 milioni di euro; nella previsione 2012, l’esborso complessivo dei cernuschesi per pagare l’IMU è quantificato in circa 14 milioni di euro; ma di questi (come sopra spiegato), il maggior gettito di cui beneficerebbe il Comune di Cernusco sul Naviglio, sarà compensato con un ulteriore taglio ai trasferimenti statali di pari importo, in modo che le risorse effettive derivanti dall’IMU che restano nelle casse del Comune risultano pari a quelle dell’ICI dello scorso anno.

A tutto ciò si è aggiunto l’ulteriore taglio ai trasferimenti ai Comuni deciso con la manovra “Salva Italia” del Governo Monti, che per la nostra città sono stati stimati in circa 800 mila euro in meno.



È di tutta evidenza che per quadrare anche questo bilancio l’Amministrazione comunale ha dovuto compiere scelte difficili e dolorose, che sono andate ad incidere pesantemente su alcuni ambiti: ma quando la coperta è corta è quello il momento nel quale la politica deve compiere le sue scelte.

Al fine di incidere il meno possibile su settori che hanno a che vedere con i servizi alla persona – soprattutto le persone più fragili e bisognose di sostegno in questo difficile quadro di crisi economica che non accenna a terminare – abbiamo compiuto scelte pesanti in altri ambiti.

Abbiamo drasticamente diminuito il budget dedicato alla comunicazione, passando dai 106.496,00 euro del 2011 ai 17.550,00 euro dello stanziamento 2012.

La cultura ha visto contrarre le risorse disponibili di circa il 15% rispetto al budget dello scorso anno; in particolare i fondi dedicata all’organizzazione di eventi e manifestazioni sono ridotti di oltre il 50%. Al momento – salvo variazioni alle previsioni iniziali e a meno che non si ottengano sponsorizzazioni aggiuntive – non c’è la copertura necessaria per la realizzazione di concerti, eventi, attività per una buona fetta dell’anno.

Anche il verde pubblico subisce un taglio nelle risorse a disposizione di circa 150.000,00 euro: un sacrificio che contiamo di compensare con un ulteriore recupero di efficienza nella positiva azione di manutenzione del patrimonio verde pubblico della città.

Al fine di non incidere ulteriormente con altri tagli su servizi e prestazioni offerte, abbiamo deciso – con grande dispiacere e sacrificio – di rinunciare alla quasi totalità dei contratti di lavoro a tempo parziale, con un risparmio di circa 200.000,00 euro. Ciò significa che con la fine del mandato amministrativo lo staff del Sindaco viene di fatto azzerato e che i contratti a tempo determinato che consentivano ad alcuni uffici di avere utile supporto nella gestione dell’attività, non sono e non saranno rinnovati.

Sono state ulteriormente diminuite le risorse per gli incarichi professionali, ad un preoccupante livello di guardia, poiché – checché se ne dica sull’uso delle risorse destinate a questo scopo – sono spesso comunque spese necessarie per consentire la prosecuzione degli iter amministrativi e il nostro Comune – e questa Amministrazione in particolare – molto hanno già fatto per ridurne l’ammontare disponibile.

Tutto ciò è stato deciso per garantire il mantenimento dei servizi principali e più importanti. In questo momento di grande difficoltà e crisi è corretto concentrarsi sulle attività che si rivolgono a chi maggiormente necessità l’intervento del Comune.

Certamente deve essere prestata la massima attenzione affinché le risorse scarse a disposizione non vadano sperperate e siano destinate a chi realmente ha bisogno.



È opportuno precisare che l’Amministrazione comunale avrebbe potuto interamente recuperare i tagli governativi al bilancio mettendo mano alla leva fiscale e alle tariffe: incrementando il valore dell’IMU e dell’addizionale IRPEF insieme alle tariffe avremmo trovato le risorse che oggi mancano al bilancio. Ma avremmo pesantemente ulteriormente inciso sulle famiglie e i cittadini che in questo 2012 saranno già gravati dalle scelte operate dal Governo. Abbiamo preferito non infierire sui contribuenti; riteniamo invece opportuno che il Comune prosegua nella profonda verifica della propria spesa per appurare ogni possibilità di risparmio. Questo percorso è prioritario rispetto ad ogni altra strada. Purtroppo registriamo che lo Stato centrale per primo ha spesso preferito fare ricorso alla tassazione anziché passare al setaccio la propria spesa e cominciare a ripulire il bilancio da sprechi, inefficienze, improduttività.



La redazione del bilancio 2012 è per ovvie ragioni occasione anche di un bilancio complessivo di questo mandato amministrativo; la rilettura dei bilanci precedenti e delle introduzione agli stessi consente di affermare che le analisi e scelte compiute non sono state errate: al di là della valutazione se le decisioni prese su come impegnare le risorse disponibili siano state o meno positive, in questi 5 anni siamo riusciti a realizzare buona parte di questo ci eravamo impegnati a fare nei confronti degli elettori, nonostante le ristrettezze e le difficoltà di bilancio. E tutto ciò è avvenuto mentre siamo stati anche in grado di migliorare nel loro complesso i conti del nostro Comune.

A chi sarà chiamato dai cittadini per amministrare i prossimi cinque anni consegniamo – unitamente agli auguri di saper fare meglio di quanto questa squadra di governo e questa maggioranza hanno dimostrato di saper fare nel quinquennio 2008-2012 – una situazione economico-finanziaria-patrimoniale del Comune di Cernusco sul Naviglio che è migliore di quella già positiva ereditata con le elezioni del 2007, ma consegniamo anche un insieme di servizi e prestazioni che hanno arricchito e migliorato la qualità della vita della città. Di questi tempi non è decisamente poco.

La strada da continuare con decisione a battere nell’immediato futuro è quella della spendig-review, cioè quella della revisione complessiva della spesa, che consenta di stabilire se le medesime prestazioni amministrative possono essere erogate con minor dispendio di risorse pubbliche; si tratta di continuare ad analizzare le numerose e articolate voci del bilancio per andare a modificare processi e consuetudini che spesso sono dure da cambiare. Ma essendo che i continui tagli hanno portato il bilancio all’osso, non vi sono altre alternative per consentire alla città di continuare a beneficiare nel futuro di elevati livelli di prestazioni. La fine del mandato amministrativo non consente per ovvie ragioni di agire per intero su tale versante, ma chi sarà chiamato ad amministrare Cernusco sul Naviglio nei prossimi 5 anni dovrà proseguire nell’azione su questa importante e non semplice attività interna. Del resto, come sosteneva Albert Einstein, “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”.

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