giovedì 14 aprile 2011

Il megafono/ 8: Tutti uguali?

di Daniele Pozzi


Ore 16.48: passa alla Camera dei Deputati l'articolo 3, cuore del testo sulla prescrizione breve.

Un'altro pezzetto di Italia se ne va per parare il culo ad un premier che non risolve nulla di serio.

Dicono che sentirsi moralmente superiori sia rischioso oltre che spocchioso. Me l'hanno rinfacciato più volte. Sarà anche vero, pazienza. La storia darà ragione a tutti quelli che hanno deciso di non legittimare con il voto questo governo indegno. Agli altri, compreso chi non vota più "perchè tanto sono tutti uguali", lascio con un po' di arroganza la responsabilità politica, morale, sociale dello sfacelo cui stiamo andando incontro.

Per me ovviamente tengo l'anti-berlusconismo (è anti-berlusconismo dire che mi fa schifo pensare ai parenti delle vittime della thyssenkrupp e di viareggio, che non avranno mai giustizia?).

Ma visto che ormai ne è passato di tempo dagli anni in cui si leggono i libri di Travaglio, non sono più queste le cose che mi fanno incazzare e che cerco di spiegare a chi ha dato il suo consenso a questa situazione.

Quello che mi fa incazzare è leggere la nota di un amico appena tornato dalla germania (http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150152157442218&comments). Leggo e mi vengono in mente in ordine sparso anche:
- la disoccupazione giovanile al 30%, 400mila gli stagisti;
- le tensioni internazionali che stanno creando le rivolte nei Paesi nordafricani;
- le crepe che si allargano in un'Europa debole, divisa e invisa;
- l'assenza totale di dibattito su una strategia energetica italiana di medio lungo periodo, anche alla luce della guerra in Libia e del disastro di Fukushima;
- la Francia che ci tratta come terroni;
- il debito pubblico che frena la spesa;
- la tassazione profondamente iniqua a favore delle rendite e contro il lavoro dipendente;
- Etc etc...

E allora penso: prima di dividerci nelle 2 tifoserie su ruby, mills e mediatrade, guardiamo i FATTI.

In un momento in cui l'agenda politica dovrebbe essere stracolma di impegni legati alle tematiche che riguardano la QUALITA' DELLA VITA dei cittadini, i ministri sono bloccati in aula da 2 giorni per assicurare il passaggio di una legge che tocca lo 0,2% dei processi (parole di Alfano).

Probabilmente non convincerò mai alcuni amici integerrimi(?) e inamovibili ad ammettere che Berlusconi è un mafioso, corrotto, corruttore, puttaniere, mentitore nato. Non importa.

Ammettiamo però tutti insieme che "il governo del fare" non esiste e forse non è mai esistito. Ammettiamo che il parlamento è ostaggio dell'agenda del premier e non degli italiani. Ammettiamo pure che ci va bene così. A quel punto però io scendo, perchè non siamo tutti uguali.

Nessun commento: