martedì 7 settembre 2010

Tagli, una previsione (troppo) facile

L'articolo che segue è stato scritto dal nostro portavoce, Paolo Della Cagnoletta, sull'ultimo numero della nostra Newsletter (clicca qui per scaricarla). Prevedevamo tagli pesanti  al bilancio del nostro Comune, sacrifici imposti da uno stato centrale che spende male e taglia anche laddove ci sono comportamenti virtuosi (come a Cernusco). Le previsioni si sono purtroppo verificate, con il Comune che si troverà tra poco a fare i conti con un bilancio pesantemente ridimensionato. E intanto il Governo è tutto impegnato sulle liti interne alla maggioranza

Il "si arrangi chi può" dell'Italia ferma
di Paolo Della Cagnoletta

Stiamo assistendo al solito spettacolo. Lo scorso anno il Ministro Tremonti si vantò di aver anticipato la finanziaria a prima delle ferie, e garantì che così facendo l’avrebbe sottratta alle pressioni dei suoi parlamentari. Poi è accaduto che fu costretto a proporre misure correttive in corso d’anno poiché le previsioni di crescita erano completamente sballate, e il debito pubblico è cresciuto incessantemente. Quest’anno la Finanziaria è stata più volte corretta dai “refusi”. E’ stato anticipato a Luglio lo spettacolo di Novembre, ed a Novembre ci sarà il bis.
Il Governo non dà l’immagine di governare riforme, galleggia, continuando a spendere male, e non investe nella spesa buona.
E’ dimostrato che il Comparto dei Comuni in questi anni ha avuto un comportamento virtuoso che ha prodotto un miglioramento dei propri saldi che è andato ben oltre gli obiettivi fissati dalla legge.
E’ verificato che nello stesso periodo gli altri Comparti della Pubblica Amministrazione hanno registrato un peggioramento dei loro obiettivi e dei loro fabbisogni.



Tradotto: a Roma si spende, male, e il governo non riesce a governare le pressioni dei gruppi di interesse che sono i suoi grandi elettori: spesa improduttiva.
Tutti gli apparati lontani dai cittadini ingrassano mentre per quelli vicini, i Comuni, è prevista la dieta.
Ed è così che cala su di noi la mano invisibile, non del mercato, ma della tassazione indiretta, quella che ti costringe a pagare servizi che prima ti venivano forniti a tariffe contenute grazie al concorso dei Comuni, cioè della comunità, e che da domani saranno aumentate.
Il messaggio è : care famiglie arrangiatevi.  È  per questo che diciamo incessantemente che questa Finanziaria ci lascia soli di fronte ai problemi, invece che risolverli. Chiedetelo alle mamme che lavorano cosa hanno capito dei “tagli intelligenti” alla scuola.
Se nulla cambia nella Finanziaria è questo il destino dei Comuni virtuosi, come il nostro.
Il patto di stabilità interno ci penalizza, con effetti depressivi sulla possibilità che il nostro territorio contribuisca al rilancio dell’economia. Spese oculate e produttive le nostre.
Guardate Cernusco.
Non abbiamo sforato il Patto di stabilità, non abbiamo assunto personale inutilmente ( i nostri parametri sono in linea), avremmo disponibilità finanziaria per finanziare opere, ma non lo possiamo fare, poiché il controllo non esercitato dallo Stato ci assimila a Catania o Taranto.
Tutti uguali, tutti a dieta, mentre loro magnano.
Noi sappiamo che la coperta è corta ma se si decide di strattonare quella parte che copre le spese dei Comuni i primi a pagare sono i cittadini.
Non ci sono auto blu da tagliare, non ci sono indennità parassitarie (provate a dire quanto guadagna un consigliere comunale), non c’è nulla di lontanamente paragonabile alla continua espansione della spesa del comparto centrale dell’Amministrazione Statale.
In Comune si scommette sul taglio: le tabelle ministeriali parlano di 800mila, la somma di una serie di vincoli tecnici alla spesa dice 2 milioni.
Si tratta di cifre enormi in rapporto alla spesa effettivamente gestibile sui servizi già attivati.
A fronte della diminuzione delle entrate fiscali e di una evasione stabile è in atto uno sforzo per conservare il livello di spesa accentrato, mentre si taglia quello dei Comuni.
Sono ingiustizie, che mettono ai margini le famiglie che non possono attingere al risparmio accumulato nel passato perché non ce n’è, e che rischiano di non trovare più neanche i servizi del Comune.
È per tale ragione che fino a quando sarà possibile questa finanziaria deve essere cambiata.
È per questo che a un governo così non si può dare nessuna fiducia.

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