lunedì 14 giugno 2010

Scuola/2. Se prevale il faidate

di Franca Andreoni
Si sono appena chiuse le scuola, l'attenzione si è incentrata più che sulle feste di fine anno, sulle manifestazioni indette da genitori, insegnanti contro i tagli della legge Gelmini: tagli che impoveriscono il nostro sistema educativo. E i tagli riguardano tutti gli ordini di scuole. In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa l'aumento dei ragazzi non ammessi agli esami di maturità e bocciati nelle altri classi delle superiore. Alla fine dell'anno erano stati lanciati campanelli d'allarme da parte dei dirigenti: mancavano soldi per affrontare i corsi per il recupero crediti nelle varie materie, ed anche per i supplenti. Un altro modo per mortificare la scuola pubblica e rendere insufficiente l'offerta formativa. Insomma la scuola, l'istruzione come la cultura non rientra fra le priorità del governo di centro destra, anzi sono settori di fatto ritenuti... rami secchi.

Settimana scorsa i genitori della scuola dell'obbligo sono arrivati in piazza Unità d'Italia con i loro figli e i rispettivi docenti per lanciare un campanello d'allarme: tagli alle compresenze, tagli alle creazione di nuove classi di tempo pieno, e quindi tagli ai laboratori e alle uscite didattiche e a quanto in questi anni è stato fatto per arricchire l'insegnamento .

L'amministrazione, solidale con le famiglie, porterà in consiglio un ordine del giorno dove da una fotografia impietosa, che impoverisce la scuola, chiede sindaco in testa, di dare alle scuole un numero di docenti tali da soddisfare le richieste delle famiglie e garantire il funzionamento di tutte le classi fornendo un servizio di qualità, di bloccare i tagli indiscriminati e di investire nell'istruzione non solo per uscire dalla crisi ma per puntare sulle nuove generazioni e sul futuro del nostro paese.

A settembre, con la riapertura del prossimo anno scolastico, si gioca la partita decisiva, infatti i tagli della legge Gelmini sono triennali, e se li vogliamo leggere non dobbiamo farci cogliere di sorpresa, ma creare le condizioni perché richieste di diritti sanciti dalla costituzione vengano rispettati.

Per il momento mi pare che la nostra scuola sia più l'affermazione del fai da te, della buona volontà di insegnanti e genitori che diventano titolari a rimediare alle così dette “nozze con i fichi secchi”. Due esempi registrati personalmente. Dialogo fra genitori: “L'anno prossimo gli insegnanti devono essere creativi e propositivi per superare le carenze dello stato”. Ma come c'è stata la guerra dichiarata unilateralmente dal Ministro Brunetta per far passare, e con successo, che i docenti erano tutti fannulloni.....e ora ???

L'altro esempio. Un volantino trovato in un negozio: una presentatrice Avon devolverà il 10% del suo incasso alla scuola di via Manzoni e via Dante per contribuire a mantenere alto il livello dell'offerta formativa. Un gesto che può aiutare la nostra scuola, forse il ministro Gelmini dovrebbe apprezzare lo sforzo...

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